Abbiamo scelto il buio, per tanti motivi… per l’esperienza letterale dell’ingresso nella notte (addormentarsi, stare senza i genitori per tutta la notte, stare da soli nel letto) ma anche per l’esperienza metaforica del buio come mancanza di conoscenza, di consapevolezza, di chiarezza o di uno stato mentale nebbioso o confuso che ci blocca quando abbiamo paura: qualcosa di nuovo, di ignoto, di strano. E poi: il buio, la notte la paura sono molto più che solo buio notte paura: sono ombre, nero, boschi, armadi, cassetti, ma anche luci, canti, conforti, ironia, possibilità, sorellanze e fratellanze, amicizie, accoglienza della paura e sua trasformazione in avventura, a volte… e accanto alla paura, all’ansia, si scoprirà la possibilità di avere curiosità, coraggio, ironia, solitudini e reincontri e si sperimenterà, a volte, uno scambio di ruoli tra chi spaventa e chi è spaventato, chi consola, chi ritualizza, chi c’è chi non c’è e soluzioni creative per portare il mostro dalla tua parte.